Guida alla tassazione dei concorsi a premi

La tassazione dei concorsi a premi

I concorsi a premi sono una realtà diffusa da tempo nel nostro Paese, un’ottima azione di marketing alla quale si affidano piccoli e grandi brand per promuovere prodotti o servizi, con l’obiettivo di fidelizzare efficacemente il proprio target. Hanno, però, naturalmente, una serie di implicazioni a livello fiscale: in questo articolo, tratteremo la tassazione dei concorsi e delle operazioni a premi, a carico dell’azienda promotrice. Infatti, conoscere gli adempimenti fiscali a carico delle aziende che promuovono concorsi è essenziale ancor prima di stabilire dinamiche, budget e regole dell’iniziativa a premi. In particolare, è bene tenere presenti sia le implicazioni della fiscalità indiretta che quelle della fiscalità diretta, con tutte le sfaccettature che includono a seconda delle casistiche, come nel caso dell’imposta sostitutiva sulle operazioni a premio. 

La tassazione e gli adempimenti fiscali a carico di chi promuove un concorso a premi

Ogni azienda promotrice intenzionata a lanciare un concorso a premi, prima di definire il budget da stanziare in qualità di montepremi, dovrebbe conoscere perfettamente il peso delle imposte e dunque l’effettivo costo dell’intera operazione.

Per analizzare gli adempimenti fiscali a carico di chi promuove un concorso, quindi, è necessario introdurre i concetti di fiscalità diretta e fiscalità indiretta: semplificando, la prima colpisce il patrimonio dell’azienda, la seconda – in questo specifico caso – incide appunto indirettamente, sotto forma di IVA.

Fiscalità diretta sul patrimonio di chi promuove un concorso

La regolamentazione delle manifestazioni a premi in materia fiscale prevede che venga applicata una ritenuta IRPEF del 25% sul totale dei premi in palio, nel loro complesso. Questa tassazione non viene applicata qualora il premio preveda una ritenuta alla fonte: ciò accade quando i premi vengono assegnati a categorie come dipendenti o lavoratori autonomi, per esempio, che appaiono già assoggettati alle classiche ritenute di categoria. In questi casi prevale la tassazione ordinaria e il premio rappresenta un reddito in natura.

La ritenuta del 25% resta valida invece se non sussiste dipendenza di tipo reddituale tra azienda promotrice e beneficiario del premio. In questo caso esiste la facoltà di rivalsa. 

Di cosa si tratta? Quando un’azienda organizza una manifestazione a premi, diviene sostituto d’imposta ed è dunque tenuta al versamento delle tasse al posto dei beneficiari. La facoltà di rivalsa corrisponde alla possibilità da parte dell’azienda di chiedere il rimborso della ritenuta erogata al vincitore. In risposta, il beneficiario può chiedere la sostituzione del premio con uno di valore inferiore, corrispondente alla differenza tra premio iniziale ed entità della ritenuta. Naturalmente, il Regolamento concorsuale dovrà dichiarare la politica d’azione scelta dalla società promotrice, affinché i partecipanti possano prenderne atto per tempo.

Le imposte dirette vanno versate attraverso F24, entro la metà del mese successivo rispetto a quello in cui sono stati proclamati i beneficiari dei premi. Nei casi in cui i premi non siano stati assegnati e vadano alla ONLUS prescelta in fase di stesura del Regolamento, l’azienda promotrice del concorso non ha alcun obbligo di versamento in termini IRPEF.

Fiscalità indiretta in materia di concorso a premi

Nella macrocategoria della fiscalità indiretta rientrano due forme alternative di imposizione fiscale:

  • l’indetraibilità dell’IVA assolta sull’approvvigionamento di beni o servizi correlati al premio;
  • il versamento dell’imposta sostitutiva, pari al 20% del prezzo dei beni o dei servizi correlati al premio non soggetti, non rilevanti o comunque esenti IVA.

Così facendo, la normativa che regola la fiscalità dei concorsi a premi fa divenire l’IVA un vero e proprio costo, un esborso da parte dell’azienda promotrice, senza alcuna possibilità di recupero o detrazione.

In merito al versamento dell’imposta sostitutiva nelle operazioni e nei concorsi a premio, la base imponibile corrisponde all’intero prezzo di acquisto del bene, visto che viene calcolata in sostituzione all’IVA.

Qualora i beni e servizi in palio rientrassero nell’attività di produzione dell’azienda promotrice stessa dovrà essere operata una rettifica della detrazione, emettendo un’autofattura a titolo di autoconsumo, dedicata appunto ai beni resi disponibili in qualità di premio dell’attività concorsuale.

È bene chiarire che l’indetraibilità si riferisce strettamente ai premi in palio e non ai beni e ai servizi di cui si è fatto uso per organizzare e svolgere le attività di promozione e concorso, come le spese pubblicitarie o i compensi erogati a favore di agenzie esperte in organizzazione dei concorsi.

Le operazioni a premio con contributo

Un’alternativa in uso nell’ambito dei concorsi consiste in operazioni a premio in cui i beneficiari devono corrispondere un contributo in denaro. In questo caso, il valore imponibile è dato dalla differenza tra il valore di base, ossia il costo medio del bene attribuito sul mercato al netto dell’IVA, e la somma richiesta a titolo di corrispettivo per la cessione di beni.

La tassazione dei concorsi a premi: l’importanza di rivolgersi a esperti di settore

La tassazione e la regolamentazione fiscale dei concorsi a premi è una materia complessa e decisamente articolata. Per questo è importante, per ogni azienda intenzionata a mettere in atto un’azione di marketing di questo tipo, rivolgersi ad agenzie specializzate e competenti.

La conoscenza approfondita delle normative, per esempio, garantisce che l’attività venga sviluppata in modo sicuro e completamente conforme alle regole e alla legalità. Inoltre, un’agenzia specializzata può fornire consulenza mirata alla strutturazione del concorso, alla scelta dei premi e alla stesura del Regolamento che dovrà riportare la durata, i requisiti di partecipazione e, soprattutto, un budget ponderato sulla base delle tasse da applicare ai premi.

Anche la gestione logistica è un’operazione tutt’altro che scontata, meglio sostenuta da realtà esperte in gestione di dinamiche concorsuali, in grado anche di fornire un’analisi puntuale dei risultati e dell’efficacia delle azioni di marketing messe in atto a supporto dell’iniziativa.

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